Nel corso di un'intensa settimana di attività, AVEBIOM ha partecipato a diversi eventi di rilevanza strategica per il settore della bioenergia in Europa, dove ha difeso la necessità di svolgere un'attività di lobbying per evitare l'unificazione delle pompe di calore e delle stufe a biomassa nella normativa Etichettatura ecologica europea.
"Stiamo lavorando a stretto contatto con Bioenergy Europe per garantire che l'etichettatura ecologica rifletta correttamente le caratteristiche uniche e i vantaggi delle stufe a biomassa ed eviti le barriere artificiali che le rendono difficili da commercializzare," afferma Javier Díaz, presidente di AVEBIOM.
Nell'ambito di Assemblea Generale di Bioenergy Europe tenutasi il 20 novembre, AVEBIOM ha sottolineato l'importanza di evitare l'unificazione delle stufe a biomassa e delle pompe di calore nell'ambito dell'etichettatura ecologica. Questo cambiamento, attualmente allo studio, potrebbe rappresentare una barriera artificiale alla commercializzazione delle stufe a biomassa, con un impatto negativo sia per i produttori che per i consumatori.
Le pompe di calore e le stufe a biomassa sono tecnologie con usi, efficienze e applicazioni diverse, pertanto l’etichettatura congiunta potrebbe generare confusione tra i consumatori, influenzando la loro capacità di scegliere soluzioni adeguate alle proprie esigenze energetiche. Inoltre, questa unificazione favorirebbe in modo sproporzionato le pompe di calore, diminuendone la competitività biomassa, tecnologia chiave per la decarbonizzazione del settore residenziale e per raggiungere gli obiettivi climatici europei.
Una settimana per la bioenergia
Nel corso dell'assemblea è stato approvato il piano d'azione per il 2025, che prevede un'attività di lobbying a livello europeo per impedire questa unificazione e altre azioni come la creazione di un nuovo Gruppo di Lavoro dedicato alla promuovere l’uso della biomassa nelle applicazioni industriali o la rivitalizzazione del Campagna per le Giornate della Bioenergia aumentare la consapevolezza sulla bioenergia a livello europeo e nazionale.
Inoltre, Bioenergy Europe ha rinnovato quasi la metà del suo consiglio di amministrazione, a seguito della recente modifica dello statuto per promuovere l’equilibrio di genere. Attualmente, circa il 40% dei membri del consiglio sono donne, riflettendo l’impegno del settore a favore della diversità.
Il convegno si è svolto il 20 e 21 novembre Il futuro europeo della bioenergia (EBF2024), organizzato da Bioenergy Europe, dove sono stati affrontati temi di punta come la bioenergia con cattura del carbonio (BECCS) o il biochar. L'eurodeputato spagnolo Nicolas González Casares, che ha lavorato alla Revisione della Direttiva sulle Rinnovabili, ha partecipato online, evidenziando il ruolo della bioenergia negli obiettivi climatici europei: “Senza la bioenergia non saremo in grado di raggiungere le emissioni zero”.
Anche la scorsa settimana l'Assemblea Generale del Consiglio Europeo del Pellet, entità di gestione del sigillo ENplus® in tutto il mondo e presieduto da Pablo Rodero, responsabile della certificazione presso AVEBIOM. Nel corso dell'incontro del 19 novembre si è fatto il punto sulle iniziative portate avanti quest'anno per promuovere il pellet come combustibile sostenibile in Europa e sono state approvate le azioni e il budget per il 2025.
L'agenda si è chiusa il 21 novembre con due eventi tecnici: uno Formazione ENplus per responsabili della qualità, tenutosi in Belgio, e una conferenza tecnica incentrata sulla gassificazione e pirolisi. Tecnologie in grado di produrre biochar e contribuire alla fissazione del carbonio e che possono diventare un modo efficiente per sintetizzare carburanti sostenibili per l’aviazione (SAF).